Sono anzitutto cristiano con voi,
e sacerdote per voi, per parlare di Lui a voi e di voi a Lui Emilio Gandolfo

50 anni di sacerdozio

Mi sembra un sogno, ma son passati cinquant’anni da quando, steso a terra nella chiesetta del mio battesimo, insieme all’assemblea presieduta dal vescovo, invocavo lo Spirito santo perché suscitasse dalla polvere una creatura nuova capace di annunziare le grandi opere di Dio.
Emilio Gandolfo
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Da qualche anno è di nuovo a Roma, a villa Bassi. È un altro periodo fertile per gli studi. Porta a termine la traduzione del Commento morale a Giobbe di Gregorio Magno, pubblica una nuova edizione ampliata della Lettera di Dio agli uomini, e un nuovo libro, Maria discepola di Cristo.

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Commento morale a Giobbe

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Lettera di Dio agli uomini

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Maria, discepola di Cristo



Raccoglie quell’anno le lettere di un trentennio in un volume che intitola con le parole del salmista Ad Deum qui laetificat iuventutem meam. È con letizia che Emilio ogni giorno sale all’altare, una letizia giovanile che non esita a dichiarare: “Sento come tutti il peso degli anni, ma sento anche un po’ di quella sobria ebbrezza che si manifestò per la prima volta a Pentecoste nei testimoni del Vangelo. È questo spirito che insieme al Vangelo fa sempre ringiovanire la Chiesa, e anche un piccolo prete come me”. L’amicizia con le giovani generazioni lo aiutava a conservare l’innato spirito giovanile.

Lettera di Pasqua e Pentecoste agli amici, 1992.

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Pentecoste del 1992 a Villa Bassi

Celebra quel giorno la Messa nel giardino di villa Bassi, in mezzo agli amici, molti dei quali erano stati suoi alunni al Virgilio. Scrive nella lettera: “Al liceo Virgilio di Roma ho incontrato tanti giovani con i quali sono cresciuto alla scuola dell’unico Maestro. A Levanto e a Bonassola ho gustato la gioia di essere condiscepolo alla scuola di Cristo. Con i numerosi pellegrini in Terra santa o sulle orme di san Paolo in Asia Minore, ho potuto riscoprire meglio la dimensione pellegrinante della Chiesa, legata alla Tenda del deserto più che ai templi sontuosi. Si è andata maturando in me la convinzione che la Chiesa, cardinale-martini prima di essere universale, è domestica. Non ha forse insegnato il Signore che il regno di Dio è simile ad un granellino di senape, che è il più piccolo di tutti i semi?».

Tra gli auguri che riceve per i suoi cinquant’anni di sacerdozio ci sono quelli dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini.